Progetti

CONTINUA L’IMPEGNO DI CEFA IN MOZAMBICO PER SUPERARE L’EMERGENZA

4 Novembre 2020

    Uno sviluppo compromesso

    Secondo l’indice di sviluppo umano del 2019, il Mozambico occupa la 181 posizione su 188 nazioni. Questo significa che l’aspettativa di vita alla nascita, l’alfabetizzazione e il reddito pro capite del paese sono fra i più bassi e preoccupanti nel mondo. Viste le già gravi condizioni, negli ultimi anni la possibilità di uno sviluppo sociale ed economico capace di risolvere i deficit economici, sanitari e culturali è stata compromessa dalle numerose calamità naturali che si ripercuotono sul Paese, nello specifico nella provincia di Sofala dove CEFA è presente dal 2015.

    Se nel Marzo del 2019 la provincia è stata devastata dal ciclone IDAI, che ha distrutto la città di Beira e le comunità della provincia, nel periodo fra Febbraio e Marzo 2020 la provincia è stata colpita da piogge intense che hanno portato a inondazioni che hanno colpito il 75% delle famiglie. Ad aggiungersi a questa situazione, a fine Marzo 2020 sono stati diagnosticati i primi casi di infezione da COVID-19 e dal 1 Aprile il paese è in stato di emergenza

    Emergenza povertà

    Il 58% della popolazione della provincia viveva già, prima delle ultime emergenze, in condizioni di estrema povertà. I principali fattori che contribuiscono alla povertà sono legati a:

    1. Bassa rendita della produzione agricola e zootecnica;
    2. Difficoltà nell’accesso al credito;
    3. Mancata conoscenza dei principi di sana nutrizione;
    4. Condizioni non favorevoli nell’accesso al mercato.

    L’intervento di CEFA

    CEFA basandosi su queste criticità, a partire da Luglio 2020 si è adoperato per ridurre la vulnerabilità della popolazione, con particolare attenzione alle categorie più fragili come anziani, vedove, madri di famiglia e persone con disabilità.

    Sono state formate 45 Associazioni di contadini che coinvolgono 2065 agricoltori ai quali è stata data una formazione agricola tramite le “Farm Field School” (Scuole di campo) dove oltre alle tecniche agricole più idonee e resilienti per le comunità locali, viene affrontata la tematica della commercializzazione dei prodotti. Si formano quindi gli agricoltori sulla vendita, per facilitarne l’accesso al mercato locale e garantire una rendita stabile oltrepassando così il sistema di agricoltura di sussistenza tipico delle aree rurali. Per ogni associazione è stato creato un gruppo che si occupa nello specifico di gestione finanziaria e legale, e di capacità di negoziazione. Inoltre i contadini che ampliavano la loro area coltivabile, hanno ricevuto in cambio di questo lavoro le sementi necessarie all’inizio dell’attività

    Una campagna per coinvolgere

    Per ampliare le possibilità di integrazione del reddito familiare, con l’aiuto delle famiglie, si è riabilitata la strada che connette il centro dove sono stati alloggiati gli sfollati del ciclone IDAI del 2019, alla città di Beira, luogo ideale per gli scambi dei prodotti. Il coinvolgimento di tutte le 618 famiglie residenti in questo centro ha stretto i legami tra i membri della comunità affinché possano sostenersi maggiormente in caso di ulteriori emergenze e disastri naturali.

    La sicurezza nutrizionale è ancora oggi nel paese fortemente legata alle donne, pertanto CEFA ha deciso di coinvolgere queste ultime in attività di educazione nutrizionale e dimostrazioni culinarie. Durante gli incontri oltre agli aspetti nutrizionali viene insegnato alle donne l’importanza dell’igiene degli alimenti, spesso ancora oggi causa di molte malattie.

    Un fondo di credito per la comunità

    Infine, alla luce della difficoltà nell’accesso al credito da parte delle famiglie, CEFA ha deciso di creare e formare 4 gruppi di credito, legandosi nuovamente alle comunità, fornendo un valore iniziale da utilizzare per generare, sotto la supervisione del personale CEFA, un fondo di credito rotativo: le famiglie accedono a rotazione e restituiscono la somma presa a prestito a rate, mantenendo ad essere il fondo per nuove famiglie della comunità.