Istituzionali

La carovana #StopTheWarNow è tornata dall’Ucraina

6 Aprile 2022

    La carovana #StopTheWarNow, promossa da oltre 130 organizzazioni tra cui CEFA e FOCSIV, è tornata dall’Ucraina, dopo aver consegnato a Leopoli 65 tonnellate di generi di prima necessità, e aver accompagnato 300 profughi in Italia, oltre il confine.

    Abbiamo parlato con Paolo Chesani, Direttore FOCSIV, per farci raccontare in prima persona l’esperienza di questa missione umanitaria e i prossimi passi che saranno fatti per continuare a sostenere la popolazione ucraina in questa emergenza.

    L’obiettivo della missione era portare aiuti, in particolare beni di prima necessità, alimentari e medicinali, per la popolazione locale. Al ritorno, con i posti svuotati dal cibo consegnato, abbiamo accompagnato circa 300 profughi oltre il confine, portandoli in Italia e assicurandoci una giusta e sicura destinazione per ognuno di loro.

    Paolo ci racconta che tutti i beni trasportati erano molto dettagliati perché raccolti in base alle richieste ed esigenze specifiche delle organizzazioni ucraine. Dopo la consegna, la carovana si è spostata verso la stazione di Leopoli.

    Alla stazione arrivano profughi da tutto il paese per partire poi per altre destinazioni. Ci sono persone con i propri bagagli in cerca di un aiuto e un’opportunità per lasciare il paese. Lì un primo gruppo di pulmini ha caricato 65 profughi che arrivavano da Mariupol e sono subito partiti. Con i pulmini rimasti abbiamo fatto una manifestazione di pace e solidarietà con le vittime, e dalla stazione siamo arrivati fino al centro della città. Per la strada mentre passavamo molte macchine suonavano il clacson per salutare e ringraziare.

    Dopo aver passato la notte nella palestra del seminario della città, il mattino seguente sono arrivati altri pullman da Dnipro. Lì è iniziato il lavoro di abbinamento fra i posti nei pulmini e le persone, a seconda dei bisogni.

    È stata una mattina particolarmente fredda e nevosa. Erano tutte persone molto provate dalla stanchezza. Si portavano dietro il trauma di quello che avevano lasciato e un’angoscia per quello che sarebbe stato il loro futuro. Come FOCSIV abbiamo organizzato un pulmino e con i nostri 4 posti liberi abbiamo caricato un nucleo familiare composto da 4 donne: la nonna, le due figlie e la figlia di 7 anni di una delle due. Una volta superati i controlli e il confine, siamo arrivati a Trento dove abbiamo affidato questo nucleo familiare alla Caritas della provincia. In viaggio parlavamo attraverso google translate per via della barriera linguistica. Inizialmente c’era un po’ di tensione, un po’ perché loro erano molto stanche e soprattutto perché non ci conoscevano. Poco dopo però ci siamo un po’ sciolti e conosciuti. Non nascondo che quando ci siamo salutati è stato per tutti noi un momento molto emotivo. 

    Nelle prossime settimane continuerà l’impegno nella raccolta di generi di prima necessità e non si esclude di organizzare una nuova carovana per facilitare ai profughi l’ingresso in Italia.