La resistenza del caffè keniota: come Arabika ha cambiato la vita di 30.000 persone
Nel 2021, 21 cooperative di 7 contee del Kenya hanno iniziato un percorso di formazione sulla produzione di caffè che, nel 2025, ha portato incredibili risultati. Oltre 30.000 sono le persone che sono state coinvolte nel progetto Arabika, un percorso che oggi si conferma un successo anche in termini sostenibilità. Nel corso di questi 5 anni, l’intervento, supportato da AVSI, E4Impact e AICS Nairobi, ha dovuto fronteggiare le conseguenze di gravi crisi economiche e ambientali, dimostrando forte capacità di resilienza e determinazione.
L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, ha contribuito ad aumentare l’insicurezza alimentare nel Corno d’Africa, a causa dell’incremento del prezzo del frumento, del carburante e dei fertilizzanti. Questa crisi economica, che aggrava una condizione già precaria post pandemica, si unisce ad una crisi climatica persistente, che ormai da decenni colpisce duramente il Kenya e i paesi della regione. L’alternanza di eventi climatici estremi rende i terreni difficili da coltivare: tra marzo e giugno 2024, le forti precipitazioni che hanno coinvolto il Corno d’Africa hanno causato inondazioni che hanno danneggiato oltre 300 mila persone. La crisi climatica rappresenta dunque un grande ostacolo per il settore agricolo e, in particolar modo, la produzione di caffè. In questo contesto di profonde crisi, le storie di successo delle cooperative di Arabika diventano per noi motivo di orgoglio e gioia: in questi 4 anni è stato possibile formare più di 29 mila coltivatori e coltivatrici su tecniche agricole innovative per una produzione “climate-smart“, o “climaticamente intelligente”, fondamentale per una coltura sostenibile per l’ambiente e per la comunità.

Un altro aspetto essenziale di Arabika è il coinvolgimento di giovani e di donne, spesso lasciate ai margini della comunità, attraverso formazioni indirizzate specificatamente a loro: 149 giovani sono stati formati in servizi agricoli chiave come la potatura, l’applicazione di fertilizzanti e l’innesto del caffè. Il coinvolgimento di giovani e di donne, oltre a aumentarne l’indipendenza economia e sociale, garantisce la sostenibilità del progetto nel tempo, fornendo di fatto degli strumenti essenziali per rendere autonome le cooperative. Proprio sulla base di questo principio di autonomia, un ciclo di formazione è stato interamente dedicato a futuri e future formatori e formatrici di comunità, e un altro si è concentrato sulla degustazione del caffè, così da fornire strumenti di valutazione ad ogni membro della cooperativa.


Insieme alla formazione, sono stati ristrutturati 7 laboratori e sono stati dotati di strumenti moderni, in particolar modo per ciò che riguarda l’analisi della qualità del prodotto, essenziale per il successo nel mercato del caffè. Oltre che alla formazione sulla produzione del caffè, le cooperative hanno avuto l’opportunità di formarsi su governance, trasparenza e tracciabilità, elementi essenziali per migliorare la gestione e la messa in commercio del prodotto.


Grazie per al lavoro fatto, cooperative come la Kambusu sono riuscite a superare le avversità, riuscendo a migliorare la produzione, aumentando così il reddito: dal 2021 al 2024, nonostante la crisi climatica ed economica, la produzione di caffè è raddoppiata. Questo aumento rappresenta un importante traguardo per i membri della cooperativa, che possono investire i loro guadagni nell’educazione dei loro figli e delle loro figlie e nel miglioramento della nutrizione dell’intera famiglia.



Il successo del caffè delle 21 cooperative ha raggiunto anche l’Italia: per due anni di seguito, le cooperative hanno partecipato al SIGEP di Rimini, occasione perfetta per mostrare non solo il risultato concreto del percorso fatto insieme, ma anche per dimostrare l’importanza della cooperazione in questo delicato momento storico.


Grazie al rafforzamento delle cooperative, all’emancipazione dei giovani e a un marchio di caffè keniota ben posizionato, sono state gettate le basi per un’industria del caffè più sostenibile e redditizia in Kenya.




