Sostegno e recupero resiliente per la popolazione della provincia di Sofala – UNDP

Il progetto mira a ripristinare il livello produttivo del paese per garantire un accesso adeguato ai mezzi di sussistenza, e rafforzare la resilienza e l'empowerment delle comunità rurali per imparare ad affrontare le future sfide climatico-ambientali.
Fase progetto: in corso
  • Dove: Mozambico, distretto di Nhamatanda e di Dondo
  • Durata: 3 anni
  • Beneficiari: 2.065 agricoltori, 45 associazioni, 1.315 donne
  • Donatori: UN (Nazioni Unite)
  • Partner: INGC (Istituto Nazionale per la gestione delle catastrofi), SDAE (Direzione distrettuale delle attività
    economiche), DPSA (Direzione provinciale dell’agricoltura e della sicurezza alimentare), UPCS ( Unione Provinciale dei Contadini di Sofala).
  • Titolo originale: Sostegno e recupero resiliente per la popolazione della provincia di Sofala.

    Il progetto vuole sostenere il rafforzamento delle cooperative rurali e delle associazioni di agricoltori al fine
    di promuovere un percorso di empowerment verso l’accesso continuo ai mezzi di sussistenza e alla
    generazione di reddito attraverso un meccanismo di risparmio e credito rotativo. Inoltre mira a rafforzare la
    resilienza della comunità contro i disastri futuri, potenziando i comitati per la gestione del rischio di disastri
    (CLGRC) e collegando i CLGRC con le comunità situate nelle aree di intervento, anche attraverso un
    approccio di parità di genere.

    Contesto

    Nonostante gli alti tassi di crescita registrati negli ultimi anni, il Mozambico rimane uno dei paesi più
    arretrati del mondo (nel 2019 è al 181° posto su 188 nell’ Indice di sviluppo umano). La popolazione vive in
    condizioni di povertà e malnutrizione causate dalla mancanza di conoscenze e competenze nelle aree
    dell’agricoltura e dell’allevamento e dalla conseguente scarsa produzione agricola e zootecnica, dalla
    mancanza di educazione alimentare e dalla difficoltà di costruire mercati e accedere al credito.
    La situazione è aggravata dal ripetersi di disastri naturali, come il ciclone IDAI, che ha reso le condizioni di
    vita ancora più difficili e ha messo a rischio la sopravvivenza di una buona parte della popolazione,
    lasciando le zone rurali in situazioni di vulnerabilità.

    L’obiettivo

    Il progetto mira a ripristinare il livello produttivo del paese per garantire un accesso adeguato ai mezzi di
    sussistenza, e rafforzare la resilienza e l’empowerment delle comunità rurali per imparare ad affrontare le
    future sfide climatico-ambientali.

    Intervento

    Per raggiungere gli obiettivi del progetto, è stata applicata la metodologia partecipativa a tutte le attività
    che coinvolgono i beneficiari. Le classi di formazione degli agricoltori sono state organizzate secondo la
    metodologia della Farmer Field school. Gli agricoltori sono coinvolti in un corso di formazione attraverso la
    dimostrazione di tecniche agricole per migliorare la produttività dei loro campi, e partecipano alla gestione
    dei campi dimostrativi, cosicché guardando i risultati ottenuti nei campi dimostrativi, ripetano la
    metodologia appresa anche nei loro campi. Per le associazioni e la diffusione del cooperativismo moderno
    è stata utilizzata la metodologia di Think.coop. Le associazioni rafforzeranno le loro capacità di identificare
    problemi e trovare soluzioni tramite uno scambio e un dibattito tra i membri stessi delle varie associazioni.
    Per le attività di educazione alimentare è stato organizzato un percorso di formazione partecipativa che
    combina un approccio teorico con quello pratico delle dimostrazioni di cucina, ponendo attenzione sui
    principi basi della corretta nutrizione e sulle buone pratiche igieniche. Sono state organizzate attività per
    rafforzare i CLGRC(comitati di gestione dei rischi e dei disastri) e rafforzare le capacità delle comunità locali
    nella prevenzione e gestione dei disastri naturali a livello locale.

    Attività programmate

    Formazione di 200 agricoltori e 1400 contadini alle buone pratiche e alla gestione dell’impresa.
    Rafforzamento delle cooperative e associazioni attraverso un processo di capacity building. Formazione di
    1400 donne sui principi di un’alimentazione adeguata e sana, corrette abitudini alimentari e buone pratiche
    di stoccaggio e conservazione del cibo. Promozione e stesura di piani di prevenzione, mitigazione e risposta
    alle catastrofi. Organizzazione di esercitazioni di evacuazione nelle comunità di destinazione.Organizzazione
    di una formazione di capacity building per le donne membri della CLGRC

    Risultati attesi

    Migliorate le competenze tecniche di 200 agricoltori e 2000 contadini. Promossa la diversificazione della
    produzione. Migliorata la sicurezza alimentare e incoraggiata la creazione di una rete commerciale nella
    provincia di Sofala. Rafforzate le capacità di risposta delle comunità beneficiarie ai disastri naturali
    attraverso un percorso di empowerment dei Comitati locali per la gestione dei rischi e dei disastri.

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