L’URAGANO ETA COLPISCE IL GUATEMALA

L’URAGANO
In un paese già duramente colpito dalla pandemia di COVID 19, la notte tra il 4 e il 5 novembre scorso il Guatemala è stato attraversato dall’uragano ETA.
Le aree dove si sono riversate le piogge torrenziali sono 6 province e tra le zone colpite, anche quella di Coban, dove ha sede la cooperativa SAMAC con cui collaboriamo nel progetto CaféyCaffè e la zona del Quiché dove supportiamo la formazione delle bambine grazie al sostegno a distanza.
Il presidente della cooperativa ci scrive: “La nostra cooperativa è totalmente inondata. L’85% delle case sono inondate. Le vie di comunicazione, l’energia elettrica e l’acqua potabile mancano da oltre 70 ore”.
Mentre la nostra referente SAD Iris, sta raggiungendo telefonicamente tutte le bambine e per ora stanno bene.
LA RISPOSTA DI CEFA
CEFA sta dando un’immediata risposta alla richiesta di aiuto, distribuendo kit alimentari a 255 famiglie rimaste senza casa. Ogni kit del peso di 10 kg contiene: fagioli, zucchero, latte in polvere, cereali, farina, acqua potabile, zuppe, carta igienica e olio.
Inoltre hanno organizzato un gruppo di giovani soccorritori per raggiungere le zone più colpite e stimare i danni che saranno evidenti solo con la diminuzione delle piogge. Molte cooperative oltre ai danni strutturali dei macchinari per la lavorazione del caffè hanno perso tutto il raccolto, unica fonte di guadagno per centinaia di famiglie.

I DANNI SUBITI DAL PAESE
I danni che la popolazione ha subito sono enormi: le inondazioni hanno portato frane e crollo di ponti causando impossibilità di raggiungere alcune aree e rendendo alcune comunità totalmente isolate. Gravissimi sono i danni stimati dal ministro dell’agricoltura José Ángel López, individuati in 3.100 ettati di coltivazioni rovinate, in un paese che principalmente vive di agricoltura di sussistenza.
Ad oggi il ciclone ETA si è spostato verso le coste di Cuba ma ci sono comunque piogge anomale presenti su tutto il territorio. Il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, annucia come priorità di intervento la distribuzione di alimenti per scongiurare una crisi alimentare alla popolazione già provata e intervenendo con una massiccia ricostruzione di quanto andato disperso per scongiurare una crisi sanitaria.