Testimonianze

In missione con Concetta: l’impatto della siccità in Somalia

14 Febbraio 2022

    È da anni che le comunità somale devono sopravvivere fronteggiando le difficoltà dovute al cambiamento climatico.

    Le piogge sempre più scarse sono fonte di preoccupazione sia per la popolazione locale tanto quanto per il proseguimento dei nostri progetti in loco.

    Non manca, però, l’impegno di tutti per trovare e mettere in pratica soluzioni alternative e sostenibili, sia da un punto di vista ambientale che economico, per contrastare le problematiche attuali. In occasione di una nuova missione in Somalia, abbiamo chiesto a Concetta Bianco, nostra Capo progetto e Consortium Coordinator, di raccontarci l’andamento dei nostri progettitra Garowe e Bosaso – e come le comunità e gli agricoltori stanno fronteggiando il problema della siccità.

    Pubblicato il 14/02/2022

    La mia prima missione in Somalia

    Dal finestrino dell’aereo vedo il paesaggio che gradualmente cambia: dalle terre verdeggianti del Kenya, passando per gli altipiani dell’Etiopia, fino alle distese desertiche del Puntland. Una regione da sempre colpita dalla siccità e che negli ultimi anni ha assistito a un aggravamento della situazione. Mi dicono che non piove da maggio 2021 e per di più le precipitazioni sono state molto scarse.

    Tuttavia l’accoglienza delle persone, in particolare dello staff del CEFA, è stata entusiasmante e mi dimostra quanto si sentano coinvolti nelle attività di progetto e responsabili del proprio futuro e dell’impegno nel garantire delle soluzioni sostenibili a livello ambientale ed economico.

    Ho incontrato già alcune delle autorità locali con cui si percepisce una ormai solida e duratura collaborazione e, in questi prossimi giorni, mi sposterò tra le località di Ngali e Bari per conoscere finalmente le comunità con cui lavoriamo, le quali rappresentano per noi la voce più sincera al nostro intervento nel settore della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza. Non vedo l’ora di raccontarvi le mie prossime tappe e condividere con voi, attraverso qualche foto, quello che facciamo sul campo.

    Pubblicato il 17/02/2022

    Prosegue la mia prima missione in Somalia con il CEFA

    Il giallo del terreno e la polvere delle strade sterrate delle località attorno Garowe ricordano che la siccità continua a mettere in ginocchio le comunità locali. Finalmente si va in visita sul campo per incontrare gli agricoltori delle piantagioni di palme da dattero e le famiglie all’interno dei campi sfollati che hanno svolto attività di orticoltura domestica. Ecco alcune delle mie tappe:

    Prima tappa a Jibagale: ad aspettarci Mr. Abdullahi, agricoltore ormai affezionato del CEFA. Oltre a portare avanti la coltivazione delle palme da dattero in una della tre pilot farms di progetto, è pronto ad accogliere l’unità di processamento dei datteri ad energia rinnovabile.

    Mi racconta che la siccità continua ad essere un problema e che per ora prova a resistere grazie alle tecniche di irrigazione disegnate dal CEFA, ma aggiunge anche che se entro marzo non dovesse piovere, avrà gravi problemi per le sue culture.

    Seconda tappa a Jilab, in uno dei campi di persone sfollate: ci accoglie Mrs. Fowsiya, la rappresentante della comunità, mostrandoci il risultato dei piccoli orti di alcune famiglie. Sono contenti che qualcuno abbia pensato a loro grazie alla distribuzione di sementi per il fabbisogno giornaliero e la formazione sulla sicurezza alimentare. Sono solo preoccupati di non avere acqua per le loro piante e anche loro sperano nella pioggia. Altra tappa a Jibaxo da Mr. Mahamud che ci mostra la tree nursery, uno spazio che potrà ospitare fino a 5000 piantine da dattero, di cui si prenderà cura per 6 mesi prima che il CEFA le distribuirà tra gli agricoltori. Il tendone e le scorte d’acqua le proteggeranno dal clima caldo e secco.

    A Garowe ho incontrato anche il Ministro dell’Agricoltura, dell’Ambiente e del Cambiamento Climatico, l’Associazione di Agricoltori e altri proprietari terrieri. Confermano il loro impegno e supportano l’intervento del CEFA nell’azione di migliorare le condizioni di sicurezza alimentare e aumentare le opportunità di reddito in campo agricolo delle comunità del Puntland.

    Il mio viaggio continua… Restate connessi.

    Pubblicato il 20/02/2022

    Il mio impegno inizia da qui

    Lascio la Somalia con un po’ di anticipo rispetto al piano originario di missione. Purtroppo l’evolversi della situazione politica legata alle elezioni presidenziali e di conseguenza l’inasprimento delle condizioni di sicurezza in tutto il Paese e in particolare nel Puntland mi hanno costretta a rinunciare al mio viaggio verso la regione di Bari.

    Prima di salutarvi, però, voglio condividere ancora qualcosa con voi: la mia esperienza in un contesto complesso, le testimonianze di chi è protagonista delle nostre attività di progetto e le aspettative rispetto agli obiettivi di sostenibilità prefissati.

    La comunità è molto preoccupata del costante intensificarsi della siccità: se le piogge previste tra marzo e giugno 2022 si comporteranno in modo peggiore rispetto alle previsioni attuali, come un inizio di stagione notevolmente ritardato, gravi deficit delle precipitazioni o distribuzione delle precipitazioni molto irregolare, è possibile che i risultati in termini di sicurezza alimentare, quantità di raccolto delle colture e reddito generato siano più gravi.

    Tuttavia, CEFA non si arrende nel sostenere e potenziare le componenti di intervento in irrigazione e agricoltura attraverso un approccio integrato e una prospettiva di lungo termine. Nel villaggio di Cuun, gli agricoltori che hanno già visto riabilitate o realizzate le infrastrutture irrigue con l’utilizzo di tecnologie sostenibili ed energia rinnovabile mi raccontano che il raccolto dei datteri sarà garantito sebbene la situazione emergenziale, perché stanno registrando un risparmio dell’acqua di circa il 70% rispetto ai metodi tradizionali, una riduzione dei costi di irrigazione grazie all’uso di energia pulita e un miglioramento della produzione grazie alla formazione e agli strumenti ricevuti.

    Tutti mi riferiscono che le aspettative sono alte, si percepisce nell’aria, ma tutti si stanno impegnando per rafforzare le competenze nel settore, sensibilizzare le autorità locali, facilitare l’accesso al mercato del lavoro e fornire input agricoli di qualità per la messa in campo delle migliori pratiche fino ad ora sperimentate.

    Da qui comincia anche il mio impegno. Saluto la Somalia, lo staff CEFA e tutti gli agricoltori e le famiglie sfollate di Nugali e Bari.