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In Somalia crisi climatica ed economica hanno reso l’ultimo anno difficile

27 Dicembre 2022

    L’emergenza climatica ha spinto la Somalia in uno stato di emergenza che dura da ormai più di un anno. Oggi, dopo la quinta stagione delle piogge saltata, sono migliaia gli sfollati che abbandonano la propria casa e i propri pozzi asciutti alla ricerca di acqua. Per capire meglio questa drammatica situazione, abbiamo parlato con Concetta Bianco, cooperante CEFA appena tornata dalla sua missione in Somalia.

    È passato quasi un anno dalla tua partenza. Come sono andati questi mesi?

    Sicuramente in questi mesi l’emergenza siccità ha peggiorato la situazione nel paese. Le stagioni della pioggia sono state scarse o completamente assenti. Questo ha comportato la perdita di pozzi, soprattutto quelli superficiali. Possiamo però dire che il nostro progetto sta cercando di intensificare la costruzione e riabilitazione di pozzi, con tecnologie eco-friendly. Oggi siamo felici di aver aumentato il numero di agricoltori coinvolti nella regione del Puntland che riceveranno pompe ed irrigazione ad energia solare.

    È cambiata molto la situazione da quando sei partita?

    C’è stata una grandissima migrazione, soprattutto dal Puntland in questi mesi. Dove la siccità è più severa, le persone lasciano i propri terreni. Alcuni degli agricoltori del progetto hanno perso capi di bestiame, soprattutto capre e mucche ammalate nelle ultime settimane perché non si trova foraggio. L’altra grande crisi che il paese sta attraversando è quella economica dovuta all’aumento dei prezzi. In questa ultima missione, abbiamo parlato con molti agricoltori, e tutti ci confermano che chi ha rimosso le pompe a diesel e introdotto quelle solari ha un risparmio di 20 dollari al giorno. Un grande risparmio mensile che queste persone riescono a reinvestire in fertilizzante per l’azienda agricola e cibo per la propria famiglia. 

    Qual è la difficoltà più grossa per un agricoltore del Puntland?

    Le due principali questioni sono quella climatica e l’accesso al mercato. Sembra banale, ma non avendo acqua non si riesce ad avere un raccolto, una produzione sufficiente, un reddito e così via. Niente più allevamento, niente più latte. Dalla mancanza di acqua nascono tutte queste problematiche. Togli l’acqua e si rompe la catena.

    L’altra grossa difficoltà è quella economica. Per fare un esempio, prima della guerra in Ucraina un chilo di cipolle costava $0.70, mentre oggi il prezzo è arrivato a toccare $1.70. Questo ha un impatto immenso.

    L’anno sta per finire, quali sono i prossimi passi per i prossimi mesi?

    Il Puntland ha un grande potenziale per garantire autosufficienza e una produzione importante nell’agricoltura. Questo progetto sta cercando di rispondere a quelle che sono situazioni estreme. Nei prossimi mesi sarà molto importante lavorare con gli agricoltori perché il senso di appartenenza del progetto aumenti. Organizzeremo incontri per condividere conoscenze e buone pratiche nell’agricoltura e nell’irrigazione. Vogliamo andare oltre il progetto per estendere queste conoscenze il più possibile. Ci abbiamo già lavorato tanto e continueremo a farlo.

    In tutte queste sfide e difficoltà, raccontaci un bel momento vissuto nella tua ultima missione

    Sicuramente mi viene in mente l’incontro con Luul. È un’agricoltrice che viene da Rabable, ed è molto entusiasta e propositiva per il suo lavoro. Abbiamo installato da poco insieme a lei 8 pannelli solari con un impianto di irrigazione per le sue 30 palme da dattero. Presto riceverà anche le piante di dattero che stanno finendo di acclimatarsi nei nostri vivai. Luul è  una persona che ha colto il valore di quello che stiamo costruendo insieme. Il giorno che abbiamo visitato la sua farm aveva in mano il manuale del CEFA, con il suo segnalibro alla pagina di utilizzo del sistema di irrigazione. Ha sempre avuto tantissima cura e ci ha raccontato che all’inizio era scettica perché non riusciva a vedere l’acqua del sistema di irrigazione. Ma si è poi resa conto che il terreno era bagnato e gli alberi irrigati.