Istituzionali

Voglio che ogni mattina sia per noi un capodanno

28 Dicembre 2022

    «Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno». (A. Gramsci) 

    Ora che si avvia al termine il 2022, anno tanto atteso per la ricorrenza dei nostri 50 anni, verrebbe spontaneo mettere un puntotirare le sommepensare da dove ripartire per il 2023, formulando i classici e retorici “propositi dell’anno nuovo”.

    Ma la verità è che noi non vogliamo lasciarci nulla alle spalle, non guardiamo a domani come giorno del rilancio, della ripartenza, della ripresa. Lo sfoglio di un’altra pagina del calendario non vogliamo che sia l’occasione per ricominciare, è solo un giorno nuovo per esserci.

    Noi siamo, ci siamo e vogliamo restare nell’oggi, presenti, ma in movimento. Partiamo, senza mai esserci fermat*, esattamente da dove siamo ora: dove c’è più bisogno di noi.

    Pandemiaguerre e cambiamento climatico hanno negato a sempre più persone il diritto al cibo, all’acqua pulita, al lavoro, a un percorso migratorio sicuro. Domani, come oggi, ci sarà ancora un immenso bisogno di cooperazione per rispondere a queste grandi sfide globali e fare fronte anche alla più piccola ingiustizia qui e altrove.

    Un’agricoltura che sia in grado di garantire la sicurezza alimentare delle comunità nel rispetto del pianeta, percorsi migratori liberi e sicuri, accesso a opportunità di impiego che garantiscano un reddito equo e il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici, una società civile fervida e ricca, che si spenda nella difesa dei diritti umani e civili e le libertà individuali sono i propositi che ci assumiamo, con la promessa che non restino retorica e illusione di fine anno.

    Che ogni giorno sia per tutt* noi un capodanno.

    Alice Fanti – Direttrice CEFA