Servizio Civile in Tanzania: l’esperienza di Riccardo e Giada
Abbiamo parlato con Riccardo Berlini e Giada Lucato, volontari del Servizio Civile in Tanzania. Due esperienze simili ma distanti tra loro. Riccardo infatti vive e lavora a Kilolo, villaggio rurale della regione di Iringa, mentre Giada a Dar es Salaam, la città più grande e centro finanziario della Tanzania.
Abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda ai volontari, per comprendere meglio la loro esperienza con il Servizio Civile Universale.
Ciao Riccardo! Ciao Giada!
Da dove venite e quando avete capito di voler diventare volontari del Servizio Civile Universale? E perché proprio la Tanzania?
Riccardo
Vengo da Santarcangelo di Romagna. Ho capito di voler intraprendere questa strada perché volevo avere la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, di mettermi alla prova. Avevo in testa di voler partire per l’Africa e parlando con delle amiche che stavano facendo il Servizio Civile, ho deciso di fare domanda anche io e ho scelto proprio la Tanzania, perché avevo trovato il progetto a Kilolo davvero molto interessante.
Giada
Io vengo da Pianiga, un comune in provincia di Venezia. Ho studiato Scienze Politiche, specializzandomi in Sviluppo Locale e Globale, per fare cooperazione. L’idea di fare domanda per il Servizio Civile nasce proprio dai miei studi: avevo voglia di mettermi in gioco, di mettermi alla prova in un altro mondo, di mettere in pratica ciò che ho studiato in tutti questi anni. Ho scelto la Tanzania per l’interesse maturato per il progetto a Dar es Salaam.
Raccontateci una giornata tipo
Riccardo
Alla mattina mi sveglio verso le 7.30, vado a dare da mangiare ai miei polli nel pollaio, ristabilito dopo tre anni di inutilizzo. Abbiamo anche riabilitato l’orto. Vado poi in ufficio, dove mi occupo di lavori amministrativi, quando ci sono da fare. In questo momento ci stiamo dedicando alla produzione di farine fortificate. Ho seguito la fase di formazione e di monitoraggio dei risultati raggiunti e gli stimoli sono arrivati proprio da queste attività.
Giada
Per ora sono di supporto in ufficio. Ho avuto la fortuna di partecipare ad una graduation, in una scuola in periferia e lì ho avuto la possibilità di vedere i ragazzi con disabilità con cui presto inizieremo a lavorare. Noi eravamo ospiti ufficiali e lì ho visto cosa ha costruito il CEFA. Ho toccato con mano il senso che ha avuto CEFA fino a questo momento e mi ha dato la carica. Faremo dei corsi preparatori, per capire cosa per esempio potrebbe servire alle insegnanti per portare avanti il loro lavoro.
È stato difficile inserirsi nella comunità ?
Riccardo
Non particolarmente. È stato sicuramente difficile all’inizio comunicare e adattarsi alla differenza culturale. Ma fin da subito, mi sono reso conto che la formazione che abbiamo ricevuto all’inizio di questa esperienza, ci ha facilitati. Infatti, prima di raggiungere Kilolo, tutti noi servizi civilisti abbiamo passato del tempo a Matembwe, dove abbiamo seguito un corso di Swaili. Eravamo tutti insieme, ci siamo supportati, abbiamo fatto gruppo, anche solo per gestire le nuove abitudini, anche alimentari.
All’inizio sei un po’ il turista della situazione e mi sono accorto, effettivamente, di quanto questo periodo di formazione iniziale ci sia stato utile.
Giada
Io e Rossella, la ragazza che è con me, ci proviamo. Abbiamo trovato un centro culturale con cui CEFA ha fatto anche dei progetti. Facciamo corsi di danza, cerchiamo di integrarci, ma è comunque difficile, perché lo stile di vita è completamente diverso, ma è sempre bellissimo mettersi in gioco.
Poi Dar è una grande città, dove puoi fare di tutto sicuramente, ma stringere dei legami, relazionarsi, è più difficile, rispetto al villaggio.
I vostri progetti per il futuro? Cosa vi piacerebbe fare?
Riccardo
Ancora non lo so, non avevo mai pensato di lavorare nella cooperazione, perché sono educatore. Però ci penso ogni tanto, magari potrei lavorare nell’ambito dell’educazione, parallelamente al mondo della cooperazione.
Giada
Beh se penso al mio futuro, mi piacerebbe continuare a lavorare nella cooperazione, nel no profit. Mi piacerebbe, magari mettermi alla prova anche in altri posti, su altri progetti.
È ora aperto il nuovo bando per il Servizio Civile. Che consiglio dareste ai futuri volontari che ci leggono?
Riccardo
Fate il bando e fatevi prendere. Sarete catapultati in un mondo del tutto nuovo, sicuramente stimolante. Siate aperti e recettivi.
Giada
Vi dico che non sarà sempre facile. Prendetevi un momento per capire dove siete e ricominciate. Siate sempre voi stessi e godetevela. Rendetevi conto che avete la fortuna di fare quello che state facendo: avrete la fortuna di raccontare qualcosa di davvero bello.