Quanti ancora?
Il tragico naufragio di Crotone aggiunge altre vittime ai 25 mila morti nel Mediterraneo dal 2014.
Lanciamo un appello alle istituzioni: per governare le migrazioni servono regole comuni a tutta l’Unione Europea, possibilità di ingressi legali che valorizzino i progetti migratori delle famiglie, corridoi umanitari, rispetto delle convenzioni internazionali e dei diritti umani universali per l’accoglienza dei rifugiati che non possono morire per provare a vivere.
Come Europa, quante persone ancora siamo disposti a vedere morire di fronte alle nostre coste e sulla rotta Balcanica?
Il tempo di agire è adesso.
Raoul Mosconi Presidente CEFA
Non conosciamo le donne, gli uomini, i bambini e le bambine che sono morti ieri, a pochissimi metri dalle coste del nostro paese, ma conosciamo bene le terre da cui partono e conosciamo le cause che li hanno costretti a scegliere di intraprendere un viaggio così pericoloso ed estenuante: guerre, fame, povertà, mancanza di reali opportunità e speranze per il futuro. Oggi è il giorno delle lacrime, il giorno in cui ci stringiamo nel dolore, ma il giorno più importante è domani, quando i giornali non parleranno più di queste persone, quando la loro morte non farà più notizia. Da domani, ancora una volta, dovremo scegliere da che parte stare: se restare indifferenti oppure se scegliere di esserci. Esserci con il nostro impegno, le nostre risorse, la nostra solidarietà affinché i fratelli, le sorelle, le mamme, i papà, i figli e le figlie di queste persone che oggi hanno perso la vita possano decidere di restare nelle loro terre, senza essere costrett* a partire per avere un futuro.
Alice Fanti – direttrice CEFA