A 4 mesi dall’alluvione in Emilia Romagna, siamo tornati a Forlì
Sono passati 4 mesi dalla notte del 16 maggio 2023, quando un’anomala quantità di pioggia ha provocato l’esondazione di 23 fiumi in tutte l’Emilia Romagna, causando la morte di 15 persone. Forlì è stata una delle città maggiormente colpite dall’alluvione e come CEFA abbiamo deciso di esserci, insieme a voi, per sostenere il quartiere Romiti, che ancora oggi porta con sé le ferite di quella notte.
Nella nostra prima visita al quartiere, a fine giugno, abbiamo avuto modo di incontrare raccogliere le storie di chi ci vive, per capire al meglio le necessità e le esigenze della comunità. In questi giorni siamo ritornati per consegnare gli aiuti raccolti in questi mesi e ascoltare ancora una volta le storie delle persone che hanno vissuto il dramma di questa alluvione.

Romiti, settembre 2023
Tra gli abitanti del quartiere, abbiamo incontrato Paolo, un signore in pensione di 64 anni. Paolo ci racconta che, a causa dell’alluvione che ha reso inagibile la sua casa, è costretto a vivere separato dalla moglie, essendo ospiti di famiglie diverse.

“Di quella sera del 16 maggio ricordiamo il buio, gli allarmi delle auto e il rumore degli elicotteri”
Paolo ci racconta anche la delusione del periodo successivo all’alluvione, dell’attesa di quegli aiuti che ancora non sono del tutto arrivati.
Abbiamo poi incontrato Marco e Carolina, di 87 e 82 anni, che vivono in una casetta singola del quartiere Romiti di Forlì da cui si può vedere l’argine del fiume Montrone. Entrambi infermieri in pensione, quella notte si sono ritrovati il piano terra completamente invaso dall’acqua, come ci racconta Carolina.
“Per fortuna si è fermata all’ultimo gradino poi però l’acqua è salita ugualmente a inzuppare i muri e i battiscopa”
Quella notte per cercare di mettersi al sicuro, sono saliti fino in soffitta utilizzando una scaletta. Marco che ha problemi di deambulazione ci racconta le difficoltà di quella notte.
“Mia moglie mi ha aiutato a salire quella scala, da solo non ci sarei riuscito. Uscendo dal lucernaio, per farmi prendere dall’elicottero alle 2.30 di notte, mi sono ferito ad una gamba, mi hanno portato in aeroporto e poi ambulanza…. a quel punto gli ho detto che stavo male, che ero a digiuno, e se potessero farmi un té… sono stati tutti molto gentili”

Oggi sono tornati ad abitare quella casa, ma il pian terreno è ancora inagibile e obbliga Marco a fare le scale.