Istituzionali

La piazza ha ancora, e forse più che mai, un ruolo

7 Marzo 2025

È difficile per noi, uomini e donne del Cefa, di ogni età, volontari rientrati e cooperanti in servizio in diversi paesi tra i più poveri del mondo, è difficile non aderire almeno idealmente all’invito a ricordare e sostenere dal basso l’idea di un’Europa dei popoli costruita sui valori che, faticosamente, nei secoli l’hanno plasmata.

Già nel 1972 il nostro fondatore volle l’aggettivo europeo nel nome della neonata ONG di volontariato internazionale (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura), quale indicazione di una società aperta, capace di guardare oltre i ristretti confini nazionali, con l’ambizione e il coraggio di essere strumento di pace e di coesione nel mondo, convinti che le contrapposizioni vanno sostituite con efficaci e intelligenti strumenti di cooperazione e di collaborazione, basati su regole e organismi sovranazionali condivisi.

Noi restiamo convinti che solo così si potrà di nuovo parlare di un mondo più giusto, di sviluppo e di pace, binomio dalla cui dissoluzione può solo derivare l’assenza di entrambi. I nostri progetti di cooperazione internazionale hanno sempre visto la società civile protagonista dello sforzo per il proprio sviluppo, dal basso e nella responsabilità di metodi e organizzazioni democratiche. Questo peraltro è forse il motivo principale della riuscita di tanti nostri progetti di cooperazione in diverse parti del mondo. Vogliamo forse pensare che invece da noi, nel vecchio continente, la società civile non abbia più un ruolo e abdichi tutto alla politica?

La piazza, senza bandiere di partito, ha ancora e forse più che mai un ruolo.

Francesco Tosi – Presidente CEFA