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“Oggi non ho più paura di parlare” – La storia di Jacinta, donna e madre in Guatemala

16 Maggio 2025

    In Guatemala, le donne, le bambine e le ragazze – soprattutto se indigene – vivono gravi situazioni di disagio, oppressione e violenza. La violenza, nella maggior parte dei casi domestica, inizia spesso fin dalla giovane età e alimenta un circolo vizioso che porta a gravidanze precoci indesiderate, abbandono scolastico, esclusione dal mercato del lavoro e dipendenza economica. Questo sistema nega alle donne la possibilità di emanciparsi e vivere una vita libera, mantenendole in una condizione di vulnerabilità.

    In questo difficile contesto, abbiamo raccolto la testimonianza di Jacinta Lastor Equila, una donna indigena del Dipartimento del Quiché. La sua storia è un esempio di resilienza e trasformazione: un cammino fatto di dolore, consapevolezza e rinascita, possibile grazie all’accesso a conoscenze, formazione e diritti fondamentali.

    Mi chiamo Jacinta Lastor Equila, vengo dal villaggio Carrizal, nel municipio di Chiché, Dipartimento del Quiché, in Guatemala. Il mio villaggio si trova a circa 25 minuti dalla città capoluogo del Dipartimento, Santa Cruz.

    Sono una donna vedova e ho nove figli. Mio marito è morto cinque anni fa a causa del COVID-19. È stato un colpo durissimo per me e la mia famiglia, ma ho continuato a lottare per andare avanti. Anche da bambina ho vissuto momenti molto difficili: ho perso mio padre quando ero piccolissima e sono cresciuta con mia madre, che aveva problemi di alcolismo. Per questo motivo ho subito violenza e maltrattamenti. Mi sentivo inferiore e avevo paura di parlare in pubblico. Oggi, però, quella paura non c’è più.

    Sono entrata nel programma circa dieci anni fa, con mia figlia maggiore. Da allora ho partecipato a molti laboratori e corsi di formazione. Questo percorso ha trasformato il mio modo di pensare: ho imparato a vedere la mia realtà con occhi diversi. Grazie a CEFA ho capito che anche le donne hanno diritti – all’educazione, alla salute, all’alimentazione, alla partecipazione, ai diritti sessuali e riproduttivi. Ho iniziato a mettere in pratica questi diritti, anche nel mio ruolo di madre: ho smesso di usare la violenza e ho cominciato a parlare con i miei figli.

    Oggi sono membro del Consiglio dei Genitori della scuola, dove aiuto nella gestione della mensa. Sono anche madre guida in un’istituzione che sostiene altre donne con distribuzioni alimentari. Inoltre, sono promotrice del Ministero dell’Alimentazione nella mia comunità e mi occupo di orti familiari.

    Ho imparato tantissimo: a preparare shampoo, sapone, pomate con i prodotti naturali che trovo nella mia comunità, a piantare alberi da frutto e a creare il compost organico per le mie coltivazioni. Ho ricevuto galline di razza locale, un pollaio, piccoli mulini, eco-filtri per l’acqua, alberi da frutto, materiali da costruzione come reti e lamiere, sementi e persino un porcile. Tutto questo è stato donato da CEFA grazie ai progetti che porti avanti nella mia comunità. Ora so come piantare al meglio gli alberi che compro, come trasformare i gusci d’uovo in fertilizzante e sto preparando il mio compost in vista della stagione delle piogge.

    Sì! CEFA mi ha dato l’opportunità di insegnare ad altre madri delle comunità come realizzare shampoo naturali. È stato molto gratificante.

    Sono immensamente grata per tutto il sostegno ricevuto – per me e per la mia famiglia. I corsi, i materiali, le conoscenze: tutto ha contribuito a cambiare il mio modo di essere, di pensare e di agire. Ho imparato anche molto sull’agroecologia e sulla sicurezza alimentare, un tema fondamentale per nutrire bene i miei figli.

    La storia di Jacinta è la dimostrazione concreta di quanto l’accesso a diritti, formazione e opportunità possa cambiare la vita delle donne. In un contesto segnato da profonde disuguaglianze, il lavoro di CEFA contribuisce a costruire percorsi di autonomia, consapevolezza e solidarietà. Voci come quella di Jacinta ci ricordano che investire nelle donne significa investire nel futuro di intere comunità.

    Compila il form qui sotto per scoprire come sostenere lo studio e i diritti di donne e bambine nella provincia del Quiché in Guatemala