Accesso all’acqua a Kitui in Kenya


- DOVE: Kitui, Kenya
- DURATA: 48 mesi
- BENEFICIARI: 5.000 beneficiari (agricoltori, allevatori, produttori di ortaggi e apicoltori)
- DONATORI: UE, AICS, CEFA, Eridania Italia Spa, Assosementi, Tu Italia Srl, Telema Spa
- PARTNER: SASOL
Titolo originale del progetto: Kitui – Strengthening livelihood of rural agro-pastoralist in Kitui East sub county, Kitui County, Kenya
Il contesto
Il progetto interviene in una zona arida e a forte rischio siccità, soprattutto nel periodo che va da giugno a ottobre, e dove la popolazione locale non è in grado di adeguare la propria produzione agricola alla difficile situazione climatica.
In nostro obiettivo
Il progetto vuole migliorare le condizioni socioeconomiche di comunità agro-pastorali della Contea di Kitui.
Il nostro intervento
Il progetto agisce su tre livelli: l’accesso all’acqua, il supporto alla produzione agricola e all’apicoltura e il supporto alla commercializzazione dei prodotti. Il progetto prevede la realizzazione di un totale di 20 Sand Dams (dighe di sabbia) nei letti di diversi torrenti, che permettono lo stoccaggio dell’acqua. Ogni diga sarà equipaggiata con una pompa manuale, un abbeveratoio per il bestiame e una latrina. La comunità beneficiaria sarà mobilitata per l’identificazione dei siti e la costruzione delle dighe. Essa sarà, inoltre, formata affinché le infrastrutture siano mantenute in modo adeguato e siano sempre funzionanti. 3400 agricoltori verranno formati su tecniche di agricoltura conservativa, che permettono di sfruttare al meglio il territorio senza danneggiarlo. 200 apicoltori invece saranno formati su moderne tecniche di apicoltura, che aumenteranno la quantità della produzione e favoriranno la vendita dei prodotto. Sarà inoltre introdotto un sistema di microcredito comunitario, che creerà fondi da investire nella produzione agricola. I produttori locali si organizzeranno in gruppi di vendita, a ciascuno sarà assegnato un rappresentante marketing appositamente formato. In tal modo si cerca di migliorare la capacità di pianificazione e negoziazione dei beneficiari.
Questo progetto è cofinanziato dall’UE e dal MAECI. I contenuti della presente pubblicazione sono sotto la sola responsabilità del CEFA e in nessuna circostanza possono essere attribuiti all’UE e al MAECI.
Perché il miele fa bene all’Africa?
L’apicoltura in Africa Orientale costituisce un settore di intervento di importanza strategica perché presenta notevoli margini di crescita.
Le api, infatti, svolgono un ruolo importante in agricoltura: contribuiscono all’impollinazione e aumentano la resa, il numero di semi, la dimensione e la qualità delle colture vicino agli alveari. La filiera del miele diversifica le fonti di sostentamento delle comunità rurali, aumenta le loro opportunità di reddito e la capacità di adattamento alle sfide del cambiamento climatico.
Per questo, CEFA lavora sulla filiera del miele in Kenya già da diversi anni, in particolare nel sud del Paese, nell’area di Nyanza e nella contea di Kitui, e recentemente in Somalia con nuovi progetti in corso di avviamento nell’area di Jowhar, Middle Shabelle.
In Kenya, nell’ambito di un progetto di rafforzamento dei mezzi di sussistenza delle comunità agro-pastorali di Kitui, si è costruita un’unità per l’estrazione e lavorazione del miele, dopo aver distribuito arnie moderne e formato gli apicoltori negli anni precedenti.
Prima dell’attivazione del progetto, l’apicoltura veniva generalmente praticata attraverso un metodo tradizionale, che prevede l’utilizzo di tronchi cavi installati sugli alberi come arnia. L’utilizzo di queste arnie tradizionali ha, però, numerosi svantaggi, connessi principalmente alla qualità del miele prodotto nonché agli effetti che queste provocano sulle api stesse, alcune delle quali muoiono durante la raccolta. Inoltre, la pratica tradizionale è anche pericolosa perché chi raccoglie il miele deve spesso arrampicarsi sugli alberi e non dispone dell’attrezzatura di protezione dalle api, mentre grazie alle arnie moderne e alle tute per l’ispezione distribuite da CEFA donne e uomini possono dedicarsi in sicurezza all’apicoltura.