Sostegno a migranti e cittadini in Libia

Il progetto intende migliorare la vita dei migranti a Tripoli e i servizi di salute materno-infantili
Fase progetto: concluso
  • DOVE: Tripoli, Libia
  • DURATA: 4 mesi, da dicembre 2017 ad aprile 2018
  • BENEFICIARI: 3000 migranti detenuti e circa 5mila cittadini libici
  • DONATORI: AICS
  • PARTNER: CIR, FADV e IOCS

    Titolo originale: Sostegno ai migranti del centro di Tarek al Matar e alla comunità ospitante

    Il contesto

    A causa dello scarso controllo da parte delle autorità libiche, i migranti sub-sahariani del centro di detenzione di Tarek al Matar, alle porte di Tripoli, a nord-ovest del paese, sono vittime di abusi, i loro diritti sono spesso violati e gli standard umanitari non sono affatto rispettati. Mancano cibo, medicinali, materassi e la situazione igienica è particolarmente grave. Inoltre spesso i migranti non vengono registrati e i richiedenti asilo non sono segnalati dagli operatori.

    L’intervento

    Il progetto è un intervento di primissima emergenza. Si stanno consegnando medicinali, cibo, coperte e altri beni necessari al superamento dell’inverno libico per i migranti in condizione di detenzione. Si stanno svolgendo anche piccoli lavori di riabilitazione e igienizzazione dei bagni, nonché formazioni sui diritti civili e umani agli operatori dei centri, con particolare focus su donne e bambini. Verrà inoltre realizzato uno spazio child-friendly che permetterà di di realizzare diverse attività e laboratori per i bambini.

    Inoltre sarà messa a disposizione un’Unita Medica Mobile all’interno della quale sarà reso possibile effettuare interventi di life-saving e di pronto soccorso di base per stabilizzare il paziente prima del trasferimento in strutture adeguate.

    Non manca inoltre un’attenzione alla comunità libica. Si stanno migliorando i servizi di salute materno-infantili della comunità ospitante, attraverso il sostegno all’ospedale Tripoli Medical Centre. Tale attività è fondamentale per facilitare la convivenza tra la comunità locale e i migranti detenuti nel centro.

     

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