Terremoto in Guatemala: le difficoltà delle studentesse e degli studenti
L’8 luglio forti scosse di terremoto hanno colpito il Guatemala. Numerose scosse ravvicinate hanno provocato ingenti danni, feriti e morti. Nel giro di trenta minuti scosse di magnitudo tra 5.2 e 5.7 hanno colpito il sud del paese. Nel corso della giornata, sono state 151 le scosse registrate, tutte con epicentro nei dipartimenti di Escuintla e Sacatepéquez, nei pressi della capitale del paese.
Nella settimana successiva, altre 978 scosse sono state registrate, alcune delle quali hanno continuato a causare danni e forti disagi. Oggi, il numero di vittime accertato è 5, ma risultano ancora disperse da giorni altre 2 persone. Teodoro Chil di 53 anni stava viaggiando in auto insieme al figlio Federich di 20 quando sono morti in seguito alla caduta di massi. Sono state loro le prime due vittime accertate. Poche ore dopo, a Santa María de Jesús, un minore di 13 anni è stato trovato senza vita sotto le macerie del luogo in cui stava lavorando.


Nei dipartimenti di Guatemala, Escuintla, Retalhuleu y Sacatepéquez il governo ha chiuso scuole, uffici pubblici e altri servizi sono stati ridotti. Sono stati infatti registrati danni a 43 scuole e centri educativi pubblici, di cui 27 di questi stimati come danni gravi.
Il mondo della scuola in Guatemala da tempo sta vivendo grandi difficoltà. Dal 19 Maggio, in 5.000 scuole le lezioni sono state sospese, gli insegnanti scioperano per chiedere aumento salariale e miglioramenti per gli studenti: un programma alimentare scolastico, delle uniformi e delle scarpe, un bicchiere di latte giornaliero. Alcuni insegnanti hanno occupato per settimane con tende la piazza di fronte al Palazzo Nazionale della Cultura. Negli ultimissimi giorni, sono partiti numerosi cortei da varie città che intendono marciare verso la capitale.

Nella provincia del Quiché, dove vivono le donne e le ragazze maya sostenute dal nostro progetto di Sostegno a Distanza (SAD), non sono stati registrati danni ingenti a causa del terremoto. La condizione delle scuole nella provincia è tuttavia la stessa che nel resto del paese, e anche lì numerosi insegnanti stanno protestando per chiedere miglioramenti per loro e per gli studenti e le studentesse. Anche per questo motivo, come CEFA, sentiamo l’importanza di continuare con il sostegno scolastico alle ragazze maya, con borse di studio, materiali scolastici, formazioni e sostegno all’autosufficienza delle loro madri.
Negli ultimi 25 anni con il progetto SAD sono state centinaia le ragazze sostenute nel loro percorso scolastico, coprendo tutte le spese scolastiche, il materiale, le tasse, le uniformi, il doposcuola e l’accompagnamento.
Pochi giorni fa avevamo fatto delle domande ad alcune delle ragazze, tra cui Evelyn Janeth Aguilar Macario, studentessa universitaria di 20 anni che vuole diventare operatrice sociale, seguita da CEFA fin da quando era in terza elementare.

Perché è importante studiare per te? Cosa ti piace di ciò che studi?
Studiare è importante per conoscere cose nuove e imparare, ma anche per migliorare le proprie possibilità di trovare un lavoro dignitoso e con una paga equa. All’università adoro fare ricerca nei contesti sociali. Mi piace visitare le comunità, condurre interviste e ricerche con i compagni di corso, per realizzare progetti d’intervento che mirino a risolvere o contrastare le difficoltà
Che lavoro ti piacerebbe fare?
Vorrei diventare operatrice sociale, perché mi piace interfacciarmi con le persone, individuare quelle con problemi sociali, tipo abusi, maltrattamenti, abbandono, alcolismo o violenza. Sono problemi sociali molto diffusi e vorrei contribuire a gestire e risolvere questa situazione che riguarda purtroppo la quotidianità di molte persone.
Come è stato d’aiuto CEFA in questi anni?
In tutti questi anni mi ha aiutato con materiali scolastici, zaino, spese di trasporti e dell’iscrizione a scuola, spese per lezioni online e per buona parte della retta universitaria. I corsi organizzati da CEFA sono stati molto utili, in particolare quelli sul supporto emotivo.