Blocco di internet, difficoltà economiche e speranza di ripresa: il punto sulla situazione in Tanzania

Dopo le tensioni e le proteste che hanno accompagnato le elezioni presidenziali e legislative, nella giornata di ieri in Tanzania si è svolta la cerimonia di insediamento della presidente Samia Suluhu Hassan, dichiarata vincitrice dalla Commissione Elettorale con il 97.66% dei voti.

La situazione sembra avviarsi gradualmente verso una fase di maggiore calma. Da venerdì pomeriggio non si registrano più proteste: già nella giornata di sabato l’Ambasciata Italiana ha autorizzato brevi spostamenti per motivi essenziali, come l’approvvigionamento di beni di prima necessità.

«Da questa mattina la connessione internet è stata ripristinata e i nostri colleghi e colleghe sono tornati operativi, in modalità di lavoro da casa. Grazie a questo, anche le comunicazioni e le attività di coordinamento sono potute riprendere, seppure gradualmente.»

Ci racconta Dario De Nicola, responsabile dei progetti CEFA in Tanzania.

I giorni di totale sospensione di internet – durata da mercoledì a martedì – hanno però avuto un forte impatto sull’economia, in un Paese in cui gran parte delle transazioni avviene tramite sistemi digitali. A questo si è aggiunto un temporaneo blocco delle frontiere e dei porti, che ha provocato una carenza di merci e beni di consumo. In alcune aree, il prezzo della benzina ha raggiunto i 10.000 scellini al litro, circa tre volte il prezzo abituale.

Si spera che, con il ritorno della connettività e la graduale riapertura dei flussi commerciali, la situazione possa presto normalizzarsi.

Al momento inoltre non vi sono dati ufficiali sulle persone rimaste ferite o decedute durante le proteste.

Il CEFA continua a mantenere un costante contatto con i propri colleghi e colleghe sul territorio, che si trovano tutti in sicurezza, e a monitorare l’evoluzione della situazione insieme all’Ambasciata Italiana e ai partner locali, con la speranza che il Paese possa ritrovare al più presto stabilità e serenità.